Voyage en Orient

L’Italia mi ha riaccolto con una concentrazione d’impegni parossistica. Giunto l’altro ieri sera, con ancora la memoria ritmico-emotiva del Giappone, ieri ho passato in Tribunale dalle nove di mattina alle cinque di pomeriggio, in difesa del mio sindaco, imputato assieme ad altri in un delicato processo.
Un bel modo di inziare une lettre de voyage en Orient.
Significati ed emozioni ameremmo condividerli, ma è molto raro che si riesca ad essere sintonici con gli stati d’animo. E’ cosi’…….
Ma forse è una fortuna;  tutto è collegato e non esistono verità uniche ed integralismi monomaniacali. Il sacro non contrapposto al profano: solo Vita!
Allora, volendo dare uno sprazzo, mi cimenterò, sveglio come sono dalle tre del mattino, ancora in un’arte di cui la mia interlocutrice è maestra: resoconterò favoleggiando, come nello stile del romanzo storico, in modo che alla fine non si sappia quanto sia vera la storia, quanto la favola.

Per me è vera l’Anima, che dice entrambe…….
IL   TENGU

“With beaked faces, feathered wings and heavy talons, tengu were fearsome creatures”.
Questi spiriti-folletti nella tradizione giapponese, avevano -tra l’altro- l’attitudine di far diventare provetti nella arti marziali e Yoshitsune fece il suo apprendistato con loro, prima di compiere le sue eroiche gesta. Pure Achille imparava da Chirone…….
I tengu abitavano, forse abitano le montagne, e la tradizione -sempre lei!- vuole che otto siano i grandi siti di Tengu in Giappone. Tre sono i più famosi: il monte Kurama, dove il nostro Osensei fece la conoscenza  col suo abitatore, Sojobo; il monte Akiba, residenza di Sanshakubo; il monte Atago, abitato da Tarobo.  Otto, totalità ed infinito, diventa il tre della perferzione.
Il monte Atago, appunto, la cui cima dista 5 o 6 chilometri dal dojo di Ibaraki. Guarda, guarda……..
Così, con spirito pellegrino, dopo aver lasciato una Tokio marziana più che marziale, non senza passare tra l’Aiki Jinja e la casa di Osensei, sono andato a dormire sul monte Atago.
Non certo con un sacco a pelo, nel cuore del bosco, ma in un comodo lodge, da cui la cima dell’Atago dista non più di un quarto d’ora, rigorosamente a piedi.
Tre vie, o meglio tre scalinate in pietra, nella penombra di alberi secolari, da punti diversi portano alla cima dell’ Atago. Morihei vi saliva tutti i giorni prendendo ispirato ora l’una, ora l’altra. Esiste, visibile anche in internet, un resoconto filmico in cui lo stesso sale lungo una delle tre scale, sospinto da un suo arcinoto allievo……

Le tre scale, nelle loro differenze, hanno una comune caratteristica: cominciano comode e larghe, ma poi tendono a stringersi e l’altezza de gradini aumenta col proceder dell’ascesa……Per aspera ad astra.
Quanti puntini sospensivi!
Mentre salivo udivo la percussione di un tamburo, entrare in risonanza col mio battito cardiaco, ma non era un’allucinazione. Pochi gradini ancora ed ecco uno spiazzo, con una tipica costruzione giapponese praticamente senza mura, mentre il prete shinto, guardiano del tempio, celebra la sua funzione.
Sospesi dal soffitto, differenti ritratti di Tarobo, con lineamenti dal teriomorfo all’umano deforme. Ali, zampe,  un lungo nasone quando non un becco, sinonimo di arroganza, quella chi ci fa inevitabilmente avere a che fare col marziale, prima o poi………rimbeccando qualcuno
Dallo spiazzo del tempio, ancora gradini per una scala, una sola stavolta, verso un tempietto più escondido, più etereo, senza icone di chicchessia, e circondato dalle pietre tombali dei preti guardiani succedutisi nel tempo e nel tempio……
La morte e l’assoluto abitano fianco a fianco.  Il tre che diventa Uno!
Ah, dimenticavo, nella foto da sinistra a destra, Patricia Yaltrow, Bill Witt, Ulf Evenas, Paolo Corallini e il redattore di queste note di viaggio, fotografati da un simpatico e gentilissimo “confratello”: Hikaru Ogawa (a destra nella seconda foto ai piedi di Osensei), in occasione del party susseguito all’inaugurazione, avvenuta nello spiazzo dell’Aiki Jinja, della statua bronzea di Morihei Ueshiba.
Il Tengu se la ride……..
avv.angeloarmano@katamail.com



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