È normale, dopo alcuni anni di pratica dell’Aikido, porsi alcune domande. Questioni, ad esempio, sul rapporto tra l’aikido e le arti da cui discende o sulla sua relazione con le altre discipline di combattimento ancora oggi praticate. …
Quando ci volgiamo verso il profondo, quando riflettiamo filosoficamente, quando ci interroghiamo sull’intangibile, è importante prioritariamente conoscere noi stessi, prima eventualmente di convertirci a qualche visione esotica ed entusiasmante. Se l’avremo fatto, allora con cognizione di causa apprezzeremo e faremo buon uso di quella visione esotica, contestualizzandola correttamente….
Randori del m° Fabio Branno
Qualche passaggio a cavallo tra AikiJo e Jojutsu al fine di allenare lo spirito delle armi
…la scelta del nostro insegnante è dunque quella di fare aikido e non aikijujitsu e simili ed in questo senso il rigore è estremo: gli orientamenti che ci vengono dati durante la lezione fanno riferimento a due principali capisaldi:
1) Assoluto rilassamento, nessun conto della forza fisica
2) Nessuna prefigurazione della forma da eseguire in risposta all’attacco.
Il gesto assoluto, la perfezione del movimento giudicata in funzione di un movimento ideale, smette di esistere. Sgorga una perfezione relativa, nasce spontaneamente ciò che serve, in rapporto ai parametri del momento, in rapporto allo spazio, al tempo, all’altro, all’obiettivo. L’immagine è di una forma che si adatta all’uomo e non di un uomo che si piega alla forma…
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Vi è la tendenza a considerare i bambini come “adulti in formazione”, come coloro che apprendono, che devono essere socializzati: vi sarebbe invece la necessità di cominciare a pensare ai bambini come attori sociali all’interno di una serie di istituzioni, con un ruolo attivo nel dare forma alle loro esperienze quotidiane
In una società castrante e repressiva non è semplice avere la forza di condurre uno stile di vita che sia allo stesso tempo adattivo e comunque manifesto delle disposizioni interiori della mente e del cuore dell’individuo. Ci vuole molto coraggio. Il coraggio di un Guerriero.”
Per non verbale, che rappresenta il 55% della comunicazione, si intende tutta quella serie di messaggi fisici che noi inviamo verso l’esterno: atteggiamento, sguardo, modo di muoversi etc, quello che viene definito il linguaggio del corpo.
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Gli allenamenti tradizionali hanno lo scopo di “abituare” il corpo ad una precisa risposta tecnica su una precisa forma di attacco. In realtà, un minimo di onestà intellettuale è sufficiente ad ammettere che il dover andare con la mente alla più adeguata forma tecnica, può richiedere, in condizioni di tensione, un tempo eccessivo….
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