Stage Luis Mochon…sensazioni
“Che Italia e Spagna avessero una cultura similare ed una sensibilità peculiare ad accomunarle, non è niente di nuovo.
Ma sperimentare tutto questo in uno stage di Arti Marziali, conferisce alla pratica e all’allenamento un gusto latino allo stesso tempo dinamico, marziale e divertente. Sono le prime sensazioni che vengono in mente dopo aver incontrato Luis Mochon, Sensei di Granada, 4th dan Aikikai ed allievo diretto di Seishiro Endo Shihan.
La capacità di relazionarsi agli allievi, sorridendo e proponendo invece che imponendo con facies severa, spiegando bene le motivazioni che ci portano al movimento, costruendolo a partire da giochi propedeutici fino ad arrivare alle applicazioni dinamiche, ha fatto sentire i nostri ragazzi immediatamente a loro agio, come in una nostra lezione regolare, bypassando nettamente i soliti formalismi e le atmosfere un pò impacciate così frequenti a inizio stage.
Il piacere di questo appuntamento è stato ben oltre,però, le qualità tecniche e relazionali di Luis.
Immediatamente ci siamo trovati accomunati nella visione del Budo, come ricerca del miglioramento di sè prima che della distruzione dell’altro.
Questo ci ha portato subito a parlare di didattica e di approccio all’insegnamento al fine di conseguire questo scopo comune.
Abbiamo scoperto di utilizzare una serie di schemi motori comuni per preparare la mente ed il corpo alla pratica e di approcciare ai Kihon di base allo stesso modo, prendendo in esame non solo il gesto, ma quello che il gesto genera nella mente di chi lo esegue ed in quella di chi lo riceve.
L’atmosfera “Aiki” siamo riusciti a trasportarla anche fuori dal dojo, coinvolgendo in piacevoli serate anche non aikidoka, che ci hanno allietato con la loro piacevole compagnia.
Un abbraccio fortissimo a tutti i praticanti che hanno partecipato alla lezione, con un ringraziamento speciale a Luigi Rodriguez, allievo di Luis, simpaticissimo amico ed eccellente uke e al maestro Francesco Persico, presidente della UISPSPORT2000, per la sua disponibilità.
Chiudo pubblicando qualcuno dei commenti pervenuti tramite mail, tutti entusiasti, da parte degli allievi ed amici che non vedono l’ora di riabbracciare Luis Mochon ed il suo gruppo a Granada o nuovamente a Napoli!!
>Sono felice e convinto che questo è decisamente il DO…l’amicizia e l’unione che sentito con i nostri amici spagnoli è AIKI. Grazie a voi per tutto questo…per le sensazioni, per l’emozione e per la libertà! Ci vediamo in Spagna! (D.P.)
>Il tipo di pratica mostrato nello stage è stato fondamentale per capire ancora i principi prima di quello che si vede(A.M.)
> Mi sono divertito e sono stato sul tatami con grande piacere, questa è la prima e per me più importante cosa che mi viene in mente a una settimana dallo stage. Dal punto di vista tecnico per me è stato molto positivo l’aver lavorato su principi e movimenti chiari e “universali”, senza sentire il bisogno di memorizzare tecniche che per il mio livello non riesco a “sentire” ancora mie, ma penso e spero diverranno risposte naturali del corpo col praticare nel tempo….moooolto tempo per me!!!! Vorrei ringraziare Luis che ha fatto da uke al maestro completandone il lavoro e facilitandocene la comprensione, peccato solo che siano mancate le armi perché penso il maestro Mochon ci avrebbe lasciato qualche spunto interessante. Lo stage ha cmq di sicuro lasciato un segno importante, a una settimana esatta dallo stesso siamo ancora tutti qui a parlarne, ma soprattutto ne abbiamo parlato e molto al dojo e penso continueremo a farlo, ma questo non tanto per commentare quanto o cosa sia stato interessante, ma per sviluppare anche singolarmente quello che ciascuno di noi a ricevuto; in questo senso infatti, quello che ho maggiormente apprezzato del maestro è stata la sua grande e sincera disponibilità a praticare con tutti, trattenendosi soprattutto con noi di grado inferiore, questo è stato molto coinvolgente e personalmente mi ha dato grande entusiasmo. Che altro dire…. alla prossima!
PS: eppoi la sera abbiamo banchettato alla grande, meglio di così!! (M.M.)
> è stato uno stage di un ottimo livello , dove tutti i praticanti hanno avuto modo poter praticare .
Il maestro ha dato la sua interpretazione a determinate tecniche , eseguendole con fluidità e semplicità ma , allo stesso tempo , efficaci e distruttive .
Anche il modo di spiegare questi principi è stato assimilato con facilità da parte di tutti .
Un’esperienza unica da ripetere . (M.G.)
>Un’esperienza davvero piacevole . Ho trovato molto interessante l’accento messo sul lavoro di uke l’idea della “picca” , il lavoro sulla sensibilità delle spalle nonchè il lavoro in movimento sul posto della prima sera. L’allenamento sul pavimento in legno poi ci ha reso tutti più leggeri xD. (M.B.)
> In conclusione da una valentissima idea di lanciare una reazione su un attacco determinata e fine a se stessa, all idea di lavorare su principi o tecniche concatenate per abituarsi all adattabilità. (F.S.)
>uno studio del movimento del corpo nella sua totalità che non rimarrà “sterilmente” confinato a questo weekend, ma che “contaminerà” probabilmente la pratica quotidiana di ciascuno di noi, arricchendola- (AL)
> Sempre moralmente parlando, a parte le belle parole, Luis dimostrava il suo modo di essere sul tatami: frizzante, allegro, disponibile, deciso, ma soprattutto umile, e questa umiltà e sensibilità rende il suo aikido così profondo. (GP)
E qui, invece, le impressioni di Luigi Rodriguez, direttamente da Granada
Napoli:
Éste fin de semana ha sido inolvidable. He tenido la suerte de poder acompañar a mi maestro Luis Mochón a su primer seminario fuera de España, en Nápoles, invitado por otro maestro, y ahora amigo, Fabio Branno Sensei.
En primer lugar me gustaría expresar mi gratitud a Fabio Sensei, a su mujer Raffaella, y a todos sus alumnos, por la hospitalidad y la alegría con la que nos han tratado. Desde el principio nos sentimos como en nuestra propia casa. En especial quiero agradecer la sinceridad y cercanía de Fabio Sensei, que nos ha permitido aprender muchas cosas del aikido y de la vida. Su determinación y fuerza son contagiosas. Esto se refleja también en su grupo de alumnos y compañeros que nos transmitieron una gran energía, gratitud y atención en la práctica, lo que ha permitido que Luis Sensei haya podido expresarse con total libertad y hayamos conseguido así un intercambio muy intenso, del que hemos disfrutado todos.
Desequilibrio constante, contacto y más contacto, atari, musubi, han sido las bases que nos han guiado. Luis Sensei nos ha transmitido de manera muy cercana y distendida conceptos y ejercicios de ki-musubi para, posteriormente, aplicarlos en técnicas concretas. Llevar los agarres y el equilibrio del uke a los límites, pudiendo así trabajar con libertad y sin fuerza. No hacer. Todo esto con una práctica serena, suave e incluso divertida pero sin por ello perder una gran marcialidad e intensidad. Como el Sensei ha dicho, lo importante es sentir, cómo te sientes al entrenar y qué consigues transmitir al otro con tu práctica. No romper e imponer sino construir y componer. En definitiva, hacer un mundo mejor con nuestro aikido. Gracias Sensei.
Si a todo esto le sumamos una ciudad en caótico orden, lasaña casera (gracias Raffaella!), pizza napolitana, descubrimientos arqueológicos, y una gente maravillosa que nos ha acogido como hermanos, ¿Qué más se puede pedir? Si a uno le llena y le hace sentir así de bien esta forma de entender y vivir el aikido, yo me apunto.
Un abrazo a todos.
Luigi Rodriguez 2° dan Aikikai