Sogni d’Oriente
Al via la quarta edizione di “Sogni d’Oriente”
Tutta la cultura orientale per tre giorni alla Rocca Paolina Dal 26 al 28 novembre la Rocca Paolina di Perugia sarà la cornice che ospiterà la quarta edizione del festival “Sogni d’Oriente” dedicato alla tecniche di meditazione e di benessere appartenenti alla affascinante cultura orientale. L’evento è oramai un punto di incontro ed una manifestazione di rilevanza nazionale per tutti coloro che sono interessati a venire in contatto con l’Oriente in tutte le sue sfumature, dalle danze alla religione, dal cibo ai massaggi, dalle arti marziali alla filosofia. Grazie all’impegno dell’organizzatore, il Maestro Giuliano Fulvi, presidente della World & Italy C.K.A, e dei suoi collaboratori, nell’edizione passata Sogni d’Oriente ha registrato la presenza di oltre trentaquattromila persone.
Dalla prima, durante la quale si svolgerà la cerimonia d’apertura e verranno aperti tutti gli stand e le aree massaggi e benessere, fino alla terza e conclusiva giornata della manifestazione, i visitatori potranno girovagare liberamente per le aree che sono state allestite all’interno della Rocca.
Nella Sala Jasmine sarà possibile partecipare alle conferenze di vari esperti che interverranno e offriranno i propri contributi sulle numerose tematiche legate alla cultura orientale. Nelle tre giornate del Festival sarà infatti possibile approfondire la conoscenza dell’arte Feng Shui, dell’olismo, del Tibet e dei suoi monaci, delle pratiche Yoga e Ayuerveda; si parlerà anche di craniosacrale, di cosmesi, di trasmutazione interiore e di energia femminile. Una vera e propria full immersion negli aspetti più particolari dell’Oriente.
Chi, invece, fosse più interessato alle danze e al movimento, l’Area Serenità (ex Cannoniera) offrirà esibizioni di danze del ventre, danze del leone, danze indiane ma anche dimostrazioni di varie arti marziali e discipline quali il Kung Fu, il Tai Chi, il Gatka, il Pilates o gli Hare Krishna. In occasione della terza e ultima giornata è inoltre previsto un gran finale alle 18.30 con l’esibizione di tutti i partecipanti.
Un’attrazione tutta particolare invece sarà quella dei Monaci Tibetani della regione del Kham. Il monastero dal quale provengono è stato ricostruito con molti sforzi in seguito all’occupazione cinese di Mao degli anni ’60. Lo scopo principale del tour che stanno compiendo è aiutare il loro monastero in Tibet e gli studenti universitari e gli anziani tibetani ad affrontare le spese, vivendo in esilio in India. Questo gruppo di monaci è alla sua seconda visita annuale in Italia e sarà presente a Sogni d’Oriente per diffondere le arti e le loro tradizioni al mondo occidentale. In tre giorni i monaci costruiranno un Mandala che verrà poi dissolto in una cerimonia molto suggestiva alla fine della manifestazione. La loro visita è un’occasione per conoscere la loro storia, la storia del loro Paese e la loro profonda spiritualità.
Per fare esperienza diretta delle arti e delle tecniche di meditazione orientali è stata predisposta la Sala Fiore di Loto che offre un variegato programma di work-out in cui sarà possibile praticare meditazioni Chan, cimentarsi in un Mantra Yoga ma anche mettersi alla prova con stage di danza del ventre e osservare i costumi e le danze tradizionali degli stessi monaci tibetani.
Anche per quanto riguarda il numero degli espositori presenti all’evento, Sogni d’Oriente ha dimostrato di essere in piena crescita passando dagli ottanta stand dell’edizione 2009 agli oltre cento che invece saranno presenti per l’edizione 2010.
Sogni d’Oriente è un mix straordinario di iniziative che permette di scoprire i dettagli e le particolarità di una cultura distante. Una manifestazione che “nasce da una passione e da un interesse personale per la cultura orientale, da una volontà di ricerca che mi ha spinto verso un mondo ed una filosofia che curano l’interiorità di un essere umano” come ha spiegato il Maestro Fulvi, che ha poi aggiunto “Sogni d’Oriente è un’occasione unica per conoscere e per far conoscere la cultura orientale, ma anche per confrontare la propria e per toccare con mano realtà diverse”.
Marco Menchinella