Scoperta molecola che funziona come antibiotico
(AGI) – Siena, 27 ott. – Al dipartimento di Biologia molecolare dell’Universita’ di Siena e’ stata identificata una nuova molecola, il peptide M33, capace di funzionare come potente antibiotico per infezioni da batteri patogeni. I risultati della ricerca sono stati appena accettati per la pubblicazione sulla rivista scientifica Faseb Journal, edita della Federazione americana delle societa’ di biologia sperimentale. Il lavoro, svolto in collaborazione tra due gruppi di ricerca diretti dai professori Luisa Bracci e Gian Maria Rossolini, e’ stato coordinato dal professor Alessandro Pini, primo autore nella pubblicazione. I ricercatori della facolta’ di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo senese hanno scoperto che il peptide M33 e’ capace di proteggere animali da esperimento da infezioni mortali causate da batteri antibiotico-resistenti generalmente coinvolti in patologie di forte interesse clinico. “Questo lavoro assume un’importanza notevole – ha spiegato il professor Pini, coordinatore della ricerca – in quanto il problema della multiresistenza batterica agli antibiotici tradizionali rende sempre piu’ inefficace la classica terapia basata su antibiotici tradizionali. L’identificazione di una nuova molecola antibiotica, apparentemente capace di curare infezioni gravi e sempre meno curabili, trova una immediata applicazione industriale per lo sviluppo ed eventuale sfruttamento della molecola in oggetto”. Lo sfruttamento del peptide M33 e’ protetto da due brevetti depositati ai preposti uffici internazionali a nome dell’Universita’ di Siena. L’Universita’ ha ceduto con un contratto di licenza esclusiva i due brevetti all’azienda SetLance srl, avente sede presso il Parco Scientifico Toscana Life Science e fondata da tre ricercatori coinvolti in questo lavoro: Luisa Bracci, Alessandro Pini e Chiara Falciani. “Il lavoro che ha portato all’identificazione e caratterizzazione di questa molecola e’ iniziato alcuni anni fa – conclude il professor Pini – grazie anche a finanziamenti mirati da parte della Fondazione Monte dei Paschi e dell’Universita’ di Siena. Lo scorso mese e’ stato attribuito al nostro gruppo di ricerca un ulteriore finanziamento dalla Fondazione italiana fibrosi cistica per sperimentare il peptide M33 in infezioni riscontrabili in pazienti affetti da Fibrosi cistica, una malattia genetica caratterizzata da gravi e spesso incurabili infezioni polmonari”.