Questa analisi, fatta da un non italiano, non ha né l’intenzione né tantomeno la pretesa di spiegare in maniera esaustiva il “perché” e il “come” della situazione politica dell’Aikido in Italia a partire dalle sue origini. Non è questo il suo scopo. Si tratta piuttosto di uno strumento di lavoro…
“Adesso abbandono la mia vita, per la salvezza del mio Signore. La mia vita è leggera come la piuma di una gru. Preferisco morire affrontando il nemico, piuttosto di vivere voltandogli le spalle”.
…”Nel linguaggio marziale del maestro Luigi Branno, è l’interazione stessa fra le persone che diventa uno strumento ideale e materiale per poter comprendere la realtà, una porta d’ingresso per tutti verso l’allineamento di mente e corpo, una visione del cosmo che possa mettere in sintonia tutte le forme di vita che scorrono liberamente nelle tecniche e che si trasformano in una nuova fase della natura umana e della coscienza umana”…
…più di una volta ha detto: “io ho praticato in maniera insensata” (ad esempio in gioventù allenava dando delle testate nelle pareti o appendendosi ai rami degli alberi), “ho creato l’aikido proprio per evitare che vi alleniate anche voi in maniera insensata”…
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