Nasce “ACCADEMIA ITALIANA di AIKIDO”

Essendoci pervenute note di chiarimento da parte del presidente di ”ACCADEMIA ITALIANA di AIKIDO” m° Daniele Granone, abbiamo provveduto con sollecitudine a rettificare il contenuto della news di seguito riportata.
Ringraziando il m° Daniele Granone per le precisazioni e a disposizione per ulteriori correzioni la redazione porge

Distinti saluti

n.b. in grassetto le note di chiarimento

Il 9 e 10 aprile 2011 si è svolto lo Stage Nazionale di Aikido Ado-Uisp a Marina di Massa a fine raduto è stata presentata ai partecipanti la neo costituita ACCADEMIA ITALIANA di AIKIDO e Discipline Affini a.s.d.

Il Consiglio direttivo di “ACCADEMIA ITALIANA di AIKIDO” che dura in carica cinque anni  è cosi composto:
Daniele Granone        Presidente
Francesco Verona    Vice Presidente
Francesco Biavati      Consigliere
Silvana Zucco              Segretario/Tesoriere
Franco Cuzzupè          Consigliere
Sandro Caccamo         Consigliere
Vanni Martignoni       Consigliere
 


La neo associazione si prefigge fra le tante cose anche l’intento di:

>Stipulare protocolli d’intesa con Enti ed Organizzazioni
>Valutare le pratiche di riconoscimento dei gradi Aikikai
>Gestire l’albo degli insegnanti e l’albo delle cinture nere.
>Formazione della figura dell’Insegnante di Aikido e degli aspiranti tali
>Revisionare periodicamente il programma tecnico ed il programma di esami Kyu e Dan
>Decidere in merito alle richieste di riconoscimento di gradi e/o qualifiche di altre organizzazioni
>Nominare eventuali Commissioni Tecniche Nazionali e Regionali;
>Nominare  i docenti di stages e seminari formativi nazionali ed internazionali
>Decidere in merito al conferimento dei gradi alti (dal V DAN in su)

L’associazione “ACCADEMIA ITALIANA di AIKIDO” si affilia all’Ado-Uisp mediante delibera del Consiglio Direttivo dell’ADO Area Discipline Orientali formata dai sigg: Daniele Granone, Silvana Zucco, Franco Cuzzupè, Sandro Caccamo, Vanni Martignoni.

L’Associazione “ACCADEMIA ITALIANA di AIKIDO”………. si affilia mediante delibera del Consiglio Direttivo (formato dai signori Daniele Granone, Francesco Verona, Francesco Biavati, Silvana Zucco, Franco Cuzzupè, Sandro Caccamo, Vanni Martignoni) e dell’ADO, Area Discipline Orientali, espressione dell’UISP nell’ambito delle discipline marziali ed orientali.”

Il giorno 4 giugno 2011 è stato previsto a Torino un incontro tra i dirigenti Daniele Granone, Silvana Zucco, Franco Cuzzupè, Sandro Caccamo,Vanni Martignoni, Francesco Verona della neo Associazione  “ACCADEMIA ITALIANA di AIKIDO”  e i dirigenti del’ADO-UISP sett. Aikido Daniele Granone, Silvana Zucco, Franco Cuzzupè, Sandro Caccamo, Vanni Martignoni per una “Discussione su di  un Protocollo d’intesa” tra le due associazioni.

Il 4 giugno a Torino si è riunito l’Esecutivo di Settore (composto dai signori Daniele Granone, Francesco Biavati, Silvana Zucco, Franco Cuzzupè, Sandro Caccamo, Vanni Martignoni), che ha discusso un protocollo di intesa, che verrà presentato a Bologna in sede di consiglio Direttivo ADO, e che riguarderà l’Accademia e l’ADO UISP. Questo protocollo, qualora fosse accolto sarà siglato dal direttivo dell’Accademia ( formata dai sigg.: Daniele Granone, Francesco Verona, Francesco Biavati, Silvana Zucco, Franco Cuzzupè, Sandro Caccamo, Vanni Martignoni)

La redazione di Aikido e Dintorni porge alla neo associazione i suoi piu cordiali auguri.



34 commenti

  1. Alberto Tufano wrote:

    Gentile redazione deve esserci sicuramente un errore di “copia ed incolla” in quanto i dirigenti di Accademia e quelli dell’ADO sono gli stessi.

  2. redazione wrote:

    Nessun errore…
    Grazie per l’avviso
    La redazione

  3. Alberto Tufano wrote:

    …ma!!!! Alla faccia del contraddittorio!!!!….

  4. Giuseppe Gagliardi wrote:

    ah, ah, troppo divertente: ma qui si leggono sempre gli stessi nomi , una cosa è certa non ci saranno mai discordanze e voti contrari. Complimenti!

  5. Marco wrote:

    Sono Marco colui che ha scritto dei commenti a proposito dello stage di Massa, colgo l’occasione per rispondere a Filippo il quale sempre sullo stage di Massa mi aveva scritto:
    “Ti sei fatto da solo le domande e ti sei pure risposto da solo, in pratica te la sei “cucinata e mangiata da solo”. Se davvero pratichi da 20 anni, avrai capito che in aikido si parla poco e si dovrebbe praticare tanto, se non si e’ d’accordo circa uno stage, basta non venirci, senza fare troppi discorsi”

    Ma guarda un pò da quale pulpito viene la predica…. mentre io ponevo una semplice domanda gli organizzatori dello stage cucinavano e mangiavano alla grande….

  6. Augusto Guarino wrote:

    Non conosco tutti i dettagli della faccenda, ma mi sembra di poter affermare che non si sta dando una grande dimostrazione di AIKI. Quale è il principio: praticare bene (sul tatami) e razzolare male (fuori)?
    Spero si tratti di un grande equivoco

  7. Elena wrote:

    Anch’io la penso come te Augusto, deve esserci un equivoco perchè messa così l’iniziativa è improponibile, non è possibile approfittare dei propri incarichi sotto gli occhi di tutti per ottenere per se stessi vantaggi di qualsiasi genere, monopoli e gestione di contesti. Aspettiamo i chiarimenti perchè una simile iniziativa è di certo deprecabile, per niente corretta.

  8. Diego Rossi wrote:

    Io mica ci ho capito granché. Vabbè che della burocrazia e dei meccanismi interni alle istituzioni ci capisco molto poco in generale ma per quello che vedo qui si tratta di vera e propria microfisica del potere. Della quale ne capisco tendenzialmente un po’ meglio. Cioè a dirla tutta a me pare che questa sia l’espressione aikidoistica dell’andazzo generale in Italia: io appalto a me quello sul quale sono chiamato a sovrintendere. Ma francamente quello che più mi spaventa – posto che abbia veramente capito di che si tratta – è l’accentramento burocratico delle decisioni e il personalismo della gestione, che sono altre tipiche “italianezze” dei nostri giorni, se mi passate il termine.
    Ovviamente, spero di non aver capito nulla…

  9. Monica e Enza wrote:

    Tra tante scorrettezze questa ci lascia sconcertate. Ci sembra un accentramento di poteri “usurpati” e non ci sentiamo per niente rappresentate da questa accademia. Non’è questo l’aikido che conosciamo e come Diego speriamo veramente di aver capito male…..

  10. Laura wrote:

    ma è uno scherzo questo post???? supponendo che non lo sia e che non lo siano i contenuti, almeno considerando gli interventi di stimati amici e aikidoka, ammetto di essere sconcertata dalla leggerezza con la quale le “due speculari” commissioni si arrogano diritti e si trasferiscono poteri. Ci capisco poco, come Diego, di istituzioni e burocrazie, ma sembra palese che ci sia una una grossa scorrettezza. Aggiungo che mi sembra doveroso evidenziare questa situazione, in chiaro contrasto con lo spirito dell’Aikido che conosco e che pratichiamo.
    Mi auguro che il dissenso manifestato nei vari commenti che leggo possa essere messo “all’ordine del giorno” dalla neo nata Accademia e che possa costituire un serio spunto di riflessione.
    Ma spero si tratti di un grande equivoco…….

  11. Antonio Belluno wrote:

    Vorrei capire bene: è come se in Italia il Governo Italiano si riunisse a formare Italia2, uno stato nello stato, gestito dalle stesse persone, ma che chiedessero agli italiani di fare due volte i documenti, di avere due comuni di riferimento e così via?
    E a quale scopo?
    Dallo statuto si legge “Organizzare eventi”. Ma l’Ado non lo faceva già?
    Si dichiarano legati al maestro Tissier, ma al contempo dichiarano di gestire personalmente i rapporti con l’Aikikai?
    Qualcuno mi spiega che significa tutto questo?

  12. Giuseppe wrote:

    Strano, ho conosciuto il maestro Caccamo ad un suo stage, se ricordo bene Roma giugno 2009, e mi aveva fatto un’ottima impressione. Precisione e tecnica che sposandosi con esperienza e umiltà mi avevano dato la netta sensazione di trovarmi di fronte ad un vero maestro non contaminato da arrivismi, giochi di potere e congiure di palazzo. Non può essere assolutamente la stessa persona, sono sicuro che si tratti di un omonimia.

  13. Michele Andreoli wrote:

    Pensavo che certe cose non potessero accadere in un’associazione come l’Ado che ha organismi di controllo, regole, statuti e regolamenti democratici e ben definiti. Forse gli organi di controllo hanno fatto si che scambiasse la libertà con il libertinaggio.

  14. Lorenzo 79 wrote:

    Aikido? Aikidooo?? Dove seiiii????????????

  15. Perenne Mente wrote:

    Ma esiste il conflitto di interessi in ADO UISP?

  16. antonio villano wrote:

    non è una grande prova di democrazia quando i dirigenti di una organizzazione, approfittando di una posizione dominante avvenuta per elezione, si strutturano non tanto per essere più efficienti per gli iscritti ma piuttosto per consolidare le proprie posizioni; purtroppo, come si dice a Napoli, “o’ cummanà è meglio ro fo…..” (scusate il francesismo!!!!)

  17. vito wrote:

    investendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Meno male che non c’e anche biavati altrimenti avremmo subito capito che è tutta una macchinazione.

  18. Giovanni wrote:

    Sembrerebbe la ” LA TANA DELLE TIGRI DELL’AIKIDO ” , vabbè prima o poi arriveranno al punto che solo i ragazzi biondi e con gli occhi azzurri potranno praticare le ARTI MARZIALI . bha’ .. .

  19. Livio Bertolin wrote:

    Caro Vito mi dispiace deluderti ma il sig Biavati e` incluso nell`elenco come consigliere. A te le debite conclusioni….

  20. Mario wrote:

    Non è possibile, non è possibile …solo consigliere…?.il Sig Biavati non ha poi tutta questa sete di potere che infervora molti altri. Che brutta cosa Sig Biavati…perdere la faccia per essere retrocesso a consigliere…

  21. vito wrote:

    un giorno sono sicuro che persone come fabio branno saranno caposcuola di una vera associazione non tutti costoro che credono che essere quinti e sesti dan significhi essere bravi maestri. Per anzianità si raggiungono alti gradi ma non si potrà mai diventare grandi maestri un sorriso di fabio durante una lezione riesce a togliere la stanchezza da dosso mi auguro che presto fabio potrà diventare il tissier italiano e tutti questi pseudo maestri convinti ritornino alle loro scrivanie e vecchie pantofole. Scusate la mia lealtà

  22. angelo orientale wrote:

    mi sembra che dopo la scissione fatta un paio di anni fa adesso hanno certificato lo stato di morte dell’aikido all’interno della uisp

  23. Ops…se non si apre il file dell’accademia, ricopiate l’indirizzo nella barra bianca!

  24. Leo wrote:

    Ai = Awaseru = armonizzarsi
    Ai= amore

    E questo è armonizzarsi, oppure andare d’amore e d’accordo ?
    Bhò, mi pare che qua ci sia un gioco politichese e nulla a che fare con persone che vogliano discutere, ma un intenzione di monopolio ma è solo la mia opinione!

    Per chi non la pensasse come me, bhè io son un relativista voltairiano !

    Saluti ala redazione di AD&D
    L M

  25. gianni wrote:

    mah.. ho praticato aikido per qualche anno, ho iniziato più o meno nel 1980, e da allora le divisioni per le varie poltrone o per la burocrazia ci sono sempre state ….. il bello è che da allora i nomi sono sempre gli stessi…… a partire da francone e company

  26. Fabio Russo wrote:

    Quis custodiet ipsos custodes?

  27. fabrizio wrote:

    ma il maestro tissier sa di tuttoquesto? pratico da più di 15 anni e sono sempre stato fuori dalle federazioni. mi rendo conto sempre di più che c’è tanta gente che non ha ancora capito cos’è l’AIKIDO. spero che il Grande Maestro Ueshiba non si alteri troppo…

  28. daniel wrote:

    Per fare l’aikido trovatevi un buon maestro, frequentate TUTTI gli stage che vi capitano…. c’e’ sempre da imparare anche da persone che credevamo improbabili e da revisionare quelle che credevamo probabili….. non serve altro ….la cintura nera si costruisce facendo diventare nera dalla pratica quella bianca.

  29. Giuseppe wrote:

    Non c’è che dire, qui ci troviamo nel bel mezzo della fiera delle banalità…e dov’è la bancarella di…mal comune mezzo gaudio? e quella di tanto va la gatta al lardo…? Si..il comportamento che tu suggerisci è quello in uso in tutte le università italiane: giratevi tutte le stanze tanto uno che dice una cosa sensata si trova sempre e poi si può prendere qualcosa anche da un “improbabile”. ma che dici? .mai sentito parlare di scuole di pensiero, di linea didattica, di focalizzazione di campi di ricerca, di specializzazione e di approfondimento?…ma non scherziamo: certi comportamenti costano sangue, in termini economici e di famiglia. Si lascia ogni sabato e domenica moglie e figli per andare a vedere uno che intanto non ti dice su cosa ti intrattiene e perchè paghi, che non rivedrai che tra un anno se va bene e che non saprà mai a che punto sei e quello di cui hai bisogno. Questo per dieci anni, quindici…quanti anni? hai scritto un corposo gruppo di banalità e falsità ed hai concluso con una immagine che vuole certamente essere una metafora ma che è irreale ed inadeguato come tutto ciò che scrivi: il reishiki impone estrema pulizia e cura per cui la tua cintura deve rimanere immacolata anche dopo 20 anni di pratica…o tu sei uno di quelli che si incontrano nei decantati stages e che hanno i risvolti delle maniche di un bel nero grasso disgustoso.? Non scherziamo, anche perchè questo atteggiamento alimenta le tasche e la disonestà di molti insegnanti che sanno di non poter dare nulla in due ore di stages ma hanno famiglia e bisogni e continuano ad alimentare la favoletta del praticate…praticate.. perchè non hanno niente da dire e da dare e quindi non possono aggiungere….: IN MODO CONSAPEVOLE E CRITICO.

  30. matteo wrote:

    E’ proprio vero, certe cose accadono solo in Italia… Non mi riferisco alla composizione del direttivo dell’Accademia ma alla facilità con la quale si mettono le persone alla gogna senza avere uno straccio di idea sulle motivazioni che guidano il loro operato. La ragione per cui è stata istituita la nuova organizzazione è molto semplice: sotto l’egida Uisp si praticano svariate discipline (solo di Aikido ci sono tre scuole…) ma nel momento in cui si è cercato di aprire un canale diretto con l’Aikikai di Tokyo è stato necessario presentarsi come un interlocutore con una fisionomia ben definita, in caso contrario non sarebbero stati nemmeno presi in considerazione. Dato che tutto il lavoro a monte è stato svolto nell’ambito Uisp la nuova organizzazione si è sviluppata parallelamente, senza liquidare la vecchia struttura (non sarebbe stato un bel gesto…). Qualcuno si lamentava del fatto che da molti anni circolino sempre gli stessi nomi… Cosa c’è di strano? Pensate che per essere presi sul serio in Giappone sia meglio presentarsi con Maestri con 30 e passa anni di storia sulle spalle o con un gruppetto di nuove leve bravi finché volete ma pressoché sconosciuti?

  31. Dario wrote:

    Tu sei uno che vota Berlusconi, vero? Mi sembra di riconoscere lo stile: faccia di bronzo cosmica e scuse banali ed inverosimili. Quando da Napolitano a dire che l’economia è florida?

  32. Livio Bertolin wrote:

    Matteo scrive: “Dato che tutto il lavoro a monte è stato svolto nell’ambito Uisp la nuova organizzazione si è sviluppata parallelamente, senza liquidare la vecchia struttura non sarebbe stato un bel gesto…”

    Se cosi fosse stato l’Ado-Uisp avrebbe indetto una riunione del comitato esecutivo e poi un’assemblea per votare i membri del consiglio direttivo ed il presidente, il tutto con tanto di verbali firmati…..cosa che non è mai avvenuta….
    (http://www.aerrepici.org/associazione.htm)

    Dallo statuto di Accademia si legge:
    ……”La qualità di socio dà diritto:
    - a partecipare a tutte le attività promosse dall’Associazione;
    - a partecipare alla vita associativa, esprimendo il proprio voto nelle sedi deputate, anche in ordine all’approvazione e modifica delle norme dello Statuto e di eventuali regolamenti”…..

    La vecchia struttura è liquidale in ogni momento…basta indire un’assemblea straordinaria e cambiare il nome dell’Ente sullo statuto….

    Caro Matteo dai la sensazione di ignorare come le cose stanno realmente e di riportare ciò che ti è stato propinato…

  33. matteo wrote:

    Visto il tenore dei commenti che ho suscitato mi pare il caso di non andare oltre. Vorrei solo precisare che non mi è stato propinato niente, non difendo interessi particolari e non devo rispondere a nessuno. Probabilmente qualcuno non ha capito o fa finta di non capire: accademia e uisp sono la stessa cosa, non certo da un punto di vista formale ma da quello sostanziale non ci sono dubbi, basta leggere lo statuto. Ora il grande inganno consiste nel dover fare la doppia tessera? O nel fatto che i soliti vecchi si siano insediati a capo dell’organizzazione?
    I vertici di tutte le associazioni di questo tipo (TUTTE) vengono selezionati in base a criteri che non sempre rispondono a criteri democratici (di nuovo lo fanno formalmente ma spesso non sostanzialmente). Stiamo parlando di organismi privati, chi non è d’accordo non è obbligato ad aderire, ci sono tante organizzazioni alle quali affiliarsi, sicuramente più limpide e democratiche…

  34. matteo wrote:

    Solo una piccola nota: nel post precedente quando parlo di metodologie non democratiche non lo faccio con intenti dispregiativi. Per come la vedo io il mondo delle arti marziali si conforma in massima parte ad un modello gerarchico che non può essere assimilato a strutture apparentemente simili che abbiamo in occidente. Se vogliamo è una forma diversa di “democrazia” basata sul riconoscimento che gli allievi tributano ai maestri, ma che non porta ad un sistema di decisioni condivise, perlomeno non in ambito tecnico e non nel breve periodo. Questo non significa che ci si debba affidare ad una oligarchia chiusa che si auto alimenta, sarà il tempo a far emergere nuove tendenze e nuove guide, ma questo avverrà solo dopo che si sarà raggiunta una certa stabilità, che, per come la vedo io, si può raggiungere solo attraverso una iniziale azione operata da chi già si trova in certe posizioni (ed ha un suo seguito). Il discorso sarebbe lungo e complesso e quando si sta arroccati su posizioni contrapposte non si arriva a niente, quindi la finisco qui. Pieno rispetto per chi ritiene che la nascente associazione sia l’ennesimo tentativo di accentrare ed escludere, ma, per quel che mi riguarda, non sono un ingenuo, semplicemente la penso diversamente.

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