L’Aikido è un’arte marziale!!
L’ottimo Stephan Benedetti, risponde a questa domanda chiamando in causa Sun Zu, spiegando che il vero vincitore è colui che non combatte. (leggi l’articolo)
Non è che non sia d’accordo con lui, ma…
Sinceramente? Siamo un po’ stanchi…
Siamo un po’ stanchi di gente che alla domanda se l’Aikido sia o meno un’arte marziale, ci risponde spiegandoci l’inutilità del combattimento.
L’Aikido è un’arte marziale?
Prevede una risposta sola.
Si. O No.
Come la vedo io?
L’Aikido è un’arte marziale a tutti gli effetti.
Perché?
Perché l’armonia che nasce dall’armonia non ha bisogno di anni di Aikido per manifestarsi.
E’ ovvia, naturale e ridondante.
E meno male che c’è, aggiungerei.
L’Armonia che nasce dal caos, invece, è il miracolo al quale l’Aikido ci conduce.
Il cuore del vero aikidoka trova la pace al centro della battaglia.
E’ difficile?
Molto.
Riesce subito?
Niente affatto.
Ma ripensate a perché vi siete avvicinati al tatami. Ripensate al vostro spirito puro di principiante.
Credevate nell’Aikido.
Non avevate bisogno di onanismi mentali, se qualcuno vi chiedeva “L’Aikido è un’arte marziale?”
Maestro è colui che semplifica, non colui che perverte.
E con tutto il rispetto per Benedetti (che è un gran conoscitore di Aikido ed un grande budoka, in generale!) l’unico Aikido che conosco è quello che nasce da un’arte marziale, dal confronto col caos, con la paura, con lo stress.
E che da esse ricava armonia.
Fabio Branno
Be’ devo dire che anche io nel leggere l’articolo di Benedetti sono rimasto un po’ stupito. Forse si può discutere se “arte marziale” sia una buona traduzione per Budo, ma è comunque una traduzione che ha un suo senso, nell’accostare l’aspetto tecnico/creativo alla dimensione mitica del conflitto (Marte).
Che c’entrano le risse da strada? Noi aikidoka vogliamo essere così supponenti da negare il valore spiriuale di discipline come lo Shaolin, il Kalari Payat, il Katori Shinto Ryu, tanto per citarne un paio di paesi e tradizioni diverse? L’aikido sarebbe superiore a queste per principio, per assioma, per “autocertificazione”? Mah…
Arte marziale significa gestione consapevole dei conflitti, non accademia per risse da strada o addestramento dei parà.
Tutto IMHO
Gestione in direzione di una risoluzione, gestione del proprio caos interiore che nasce dalla paura e dalla negatività del conflitto, gestione della situazione di conflitto. Un lavoro che ha a che fare con le premesse non con l’esito. Le cose possono essere definite in positivo …ciò che sono ed in negativo..ciò che non sono…è scandaloso Augusto dire che tra le note che definiscono un’arte marziale mettiamo anche questa: non è un modo per prenderle (in strada…)
Scusate se intervengo ancora, ma il fatto è che non riuscivo a farmene una ragione. Allora ho controllato la versione originale francese, sperando in un fraintendimento della traduzione. Ho poi ripercorso la biografia di Benedetti, confermando che non solo è un bravissimo praticante e maestro, ma anche uno studioso di lingue e civiltà orientali, che ha vissuto vari anni in Giappone. Quindi tutto quello che ho scritto nel post precedente lo sa benissimo, come anche qualsiasi altra cosa che io possa aggiungere (tipo che il Bu di budo ha implicito nello stesso carattere il fermare il conflitto). E allora?
Riconsiderando il tutto, però, qualche chiave di lettura si trova. Ad esempio il primo -brevissimo- intervento, è del 2005, sul quale poi Benedetti è tornato nel 2006, con qualche sfumatura in più e un sottile ma percepibile imbarazzo.
Forse non era neanche il caso di scatenare un Flame (su altri due siti) a distanza di cinque anni.
Posso comunque fare un’ipotesi. La frase “L’aikido non è un’arte marziale” è una frase dettata da una comprensibile e forse perfino condivisibile insofferenza per domande che, come dice giustamente Fabio, ci hanno un po’ stufato
D’altronde, la realtà può essere vera “a strati”. Posso legittimamente dire “il calcio è uno sport”, o “il calcio è uno spettacolo”, o anche “il calcio è un business” (presupponendo, anche, “il calcio non è più uno sport”, ecc.). A me piace molto quello che diceva l’indimenticabile Conte Uguccione (Bebo Storti) “il calcio non esiste”. E d’altronde -con tutto il rispetto- anche O Sensei una volta ebbe a dire “L’Aikido non esiste”.
Allora si può essere d’accordo: l’aikido non è un’arte marziale. Questa non è una pipa. E infine, come modesta proposta, mettere sul Kamiza una foto di Ueshiba con la didascalia “questo non è O Sensei”. C’è chi lo ha fatto e non si è trovato male. Forse, a modo suo, è quello che voleva fare Benedetti.
Ma forse non ho capito niente. E questo forse non è un post.
L’articolo di Benedetti, che come ho già più volte ribadito è un eccellente conoscitore dell’Aikido, è uno spunto per affrontare un tema che, a dirla tutta, ci trasciniamo dietro da sempre, senza che nessuno abbia davvero il coraggio di guardarlo in faccia.
L’Aikido è o non è un’arte marziale?
Non si sa.
Bisognerebbe innanzitutto definire Arte Marziale, a questo punto.
La difesa personale da strada, è Arte Marziale?
Scusami, Fabio, io sono molto d’accordo con le tue osservazioni e credo anche che l’aikido sia un’arte marziale a tutti gli effetti. Però davvero, forse, “arte marziale” crea un sacco di equivoci. Può indicare tutto è niente: più o meno tutto quello che ha a che fare con la guerra, la lotta et similia è o può essere considerata un’arte marziale. Io credo che l’aikido sia effettivamente un’arte marziale, come lo è il kyudo, ad esempio; ma allo stesso tempo, proprio come il kyudo, ha un livello più profondo (o più elevato, a seconda del punto di vista) che non lo rende riducibile ad un’arte marziale, come la si intenderebbe comunemente. Cioè, non è una tecnica (o uno sport) per fare a botte. E forse questo, immagino, si può voler intendere quando si dice “l’aikido non è un’arte marziale”. Ma a prescindere da quel che dice Benedetti, che non conosco e non ho letto, credo che l’aikido sia un’arte marziale nel senso che indicavi tu, di un’armonia che nasce dal caos (o di una gestione del caos etc.) ma non è riducibile ad un modo per battere un avversario (anche se lo puoi usare, volendo, per battere un avversario, però snaturandolo). Mi sbaglio?
Come dici tu, “marziale” è un aggettivo riconducibile alla guerra ed al combattimento.
Dunque tutto ciò che è improntato sulla lotta o la difesa personale potrebbe essere “marziale”.
Ma “arte” indica un percorso di autoconoscimento che conduce ad una più alta forma di sensibilità espressiva.
Cioè, l’Aikido si serve di un percorso marziale ai fini artistici.
Il che vuol dire, secondo me, che il combattimento è una scusa per arrivare molto più in alto, nel miglioramento di sé stessi.
Ma non può essere negato!
Non si può dire che non c’è marzialità e che si persegue l’arte attraverso il movimento E BASTA…!
sì appunto, ci troviamo, credo: l’elemento marziale c’è e deve essere coerente. anzi, è la conditio sine qua non su cui lavorare per superare, eventualmente, l’idea del semplice “fare a botte”. no?
Concordo in pieno, l’Aikido è un’arte marziale a tutti gli effetti ed inoltre è una delle più efficaci, ma anche una che richiede più tempo delle altre. Ha degli insegnamenti filosofici stupendi che riapplicati nell’arte marziale stessa sono uno strumento di difesa incredibile, poiché l’Aikido insegna a tenere i nervi saldi e ad essere rilassati, cosa fondamentale in caso di combattimento!