Ki Bugei Kenkyu Kai

LA SOCIETA’ DI RICERCA SPIRITUALE NELLE ARTI MARZIALI

Due della più importanti organizzazioni del passato erano le società di ricerca del Kodokan e del Choyu Motobu. Il Kodokan Kobudo Kenkyu Kai era dedicato alle arti marziali tradizionali del Giappone, dando ai praticanti di Judo del Kodokan un’opportunità di studiare altre arti tradizionali come Kenjutsu, Iaijutsu, Jojutsu, Kusarigamajutsu, e altre. I Ryu associati con il Kodokan Kobudo Kenkyu Kai erano; Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu, Kashima Shinto Ryu, Shindo Muso Ryu, Isshin Ryu, ed anche il Kempo Karate di Gichin Funakoshi.

Choyu Motobu formò l’Okinawan Karate Kenkyu Kai per conservare gli antichi metodi di allenamento conosciuti come Bushi Te. Mentre il Karate diventava sempre più popolare, a causa del programma di insegnamento scolastico realizzato sotto Yasutsune Itosu, il Bushi Te era un’arte marziale sconosciuta, praticata solo dalle famiglie reali di Okinawa.

Motobu aveva imparato il Bushi Te da suo padre e anche sotto gli auspici di Sokon Matsumura. I membri della famiglia Motobu erano istruttori di arti marziali degli imperatori di Okinawa, così come Matsumura, da questo derivano i loro rapporti. Il Bushi Te era il sistema di arti marziali tenuto segreto dai membri della famiglia reale di Okinawa, che si era sviluppato sul Minamoto Bujutsu, sul Jigen Ryu Bujutsu, e su varie influenze cinesi.

Il Bushi Te non includeva solo fenomenali capacità di colpire, ma anche inesorabili metodi di proiezioni e un completo allenamento con le armi. Tutto questo è considerato il tradizionale Kobujutsu di Okinawa; Nunchaku, Sai, Tonfa, Bo e Kama erano parti dell’allenamento del Bushi Te. Ancora, diversamente rispetto all’allenamento normale, i guerrieri di Okinawa si allenavano anche con le armi tradizionali dei Samurai; Katana, Wakizashi, Tanto, Yari, Naginata e Jo,tra le altre.

Il Bushi Te assorbì anche influenze cinesi, che includevano armi come il Sansetsu Kon (bastone a tre sezioni) e il Bisento (Kwan Do), assieme a arti a mano libera come il Rakan Sho (boxe Lo Han), Goken Shorinji Kempo (Shaolin su Chuanfa – cinque pugni), Hakutsuru Kempo (boxe della gru bianca), Taikyoku Ken (Tai Chi Chuan), tra le altre.

Jigoro Kano, il fondatore del Kodokan, voleva che la sua scuola fosse più che solo un’organizzazione sportiva. Con il Kodokan Kobudo Kenkyu Kai, Kano sperava di preservare i migliori e più grandi metodi delle arti marziali tradizionali giapponesi. Choyu Motobu sperava di poter passare gli antichi metodi segreti alla posterità attraverso il suo Karate Kenkyu Kai di Okinawa. Prima del 1903, il Karate era insegnato privatamente ed in segreto, tenuto nascosto alle autorità giapponesi. In quel periodo Yasutsune Itosu iniziò ad insegnare arti marziali nelle scuole pubbliche di Okinawa, sebbene modificate così da essere sicure anche per i bambini. Ci sono molte discussioni circa le modifiche fatte, ma la differenza sostanziale tra il Karate “educativo” ed il Bushi Te è nella pratica dei Kata.

Itosu sviluppò i Yakusoku Kata (forme predefinite) che rendevano facile l’insegnamento ai bambini facendo, nello stesso tempo, in modo che non fosse pericoloso. Era possibile insegnare ad un bambino un Yakusoku Kata, non altrettanto facile era insegnare i Bunkai Oyo, la applicazioni di quei Kata. Sotto l’influenza delle autorità giapponesi di arti marziali, i Yakusoku Kata divennero lo standard d’insegnamento dello stile Karate di Okinawa. Comunque, con un appropriato allenamento nel Bunkai, un bambino, una volta cresciuto, poteva sviluppare notevolissime capacità nella utodifesa. L’idea era che, ad un certo punto, sarebbe stato possible per il Karateka andare da un Maestro ed imparare il vero, antico metodo marziale di Okinawa, il Bushi Te. Purtroppo, dopo la morte dei fondatori della società, l’organizzazione chiuse. Nel frattempo alcuni degli studenti di Kano, avevano fondato le proprie organizzazioni per portare avanti il lavoro del Kodokan Kobudo Kenkyu Kai, tra questi molto importante fu Minoru Mochizuki che ha fondato lo Yoseikan che contiene elementi del Kodokan Judo, ed era stato ispirato alla ricerca attraverso il Kenkyu Kai; Daito Ryu, Yagyu Ryu, Kito Ryu, Shin-in Ryu, Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu.

Lo stile Choyu Motobu è tenuto in vita dal suo più caro e solo studente diretto, Seikichi Uehara. Lo stile di famiglia del Bushi Te era conosciuto come Gotente, mano del palazzo, ed era stata insegnata a Uehara, che la studiò solo sotto l’insegnamento di Choyu Motobu, di conseguenza Uehara non fu mai influenzato dal Karate “educativo” come la maggior parte degli studiosi di arti marziali di Okinawa. Di conseguenza Uehara insegna il puro Bushi Te, così com’era insegnato in passato. Uehara chiamò l’arte, nello stile giapponese, come Ryu nel 1947, dandole il nome di Motobu Ryu, dal nome della prestigiosa famiglia che l’aveva preservata.

Negli USA, molti praticanti di arti marziali sono interessati alla parte sportive della loro arte. Ci sono bravissimi Judoka e Karateka che hanno dedicato il loro tempo al miglioramento di questi sport e lo hanno fatto benissimo. Ma c’è anche chi non è interessato allo sport e vuole allenarsi per l’autodifesa in maniera pura e tradizionale, senza le influenze del sistema sportivo.

Per alcuni di questi, la ricerca di arti marziali tradizionali li ha condotti al Ki Bugei Kenkyu Kai, che è una società di studiosi di arti marziali che studia gli aspetti più profondi ed in particolare lo sviluppo del Ki. E` stata opinione dei piú grandi artisti marziali d’oriente che la vera arte marziale è allenamento del Ki – senza il Ki non c’è arte marziale ma solo imparare a combattere.

Nel Ki Bugei Kenkyu Kai, i praticanti studiano I livelli piú alti delle arti marziali che cominciano con il Ki, sviluppato nella mente e manifestato attraverso il corpo. In molti casi questo vuol dire allenarsi in metodi che sono caduti in disuso oggi. Molte di queste tecniche sono state perfezionate durante il ventesimo secolo e sono passate nei metodi tradizionali d’allenamento con qualche modifica finché furono abbandonate durante l’era di pace o a causa della modernizzazione.

In particolare, uno dei metodi usati sia in Giappone che ad Okinawa si chiama Odori. In Giappone era una routine d’allenamento connessa con la Daito Ryu Bujutsu ed era inizialmente conosciuto come Aiki Inyo Odori, armonia dello spirito, danza positiva e negativa. Talvolta questa forma d’allenamento era chiamata semplicemente Aiki Odori. Quest’arte si praticava sia armati che disarmati. Nel frattempo, la variazione di Okinawa del Minamoto Bujutsu era stato sviluppato e e il suo metodo centrale di pratica era l’Odorite, la mano che balla. Anche quest’arte era sia armata che disarmata, cosí come la Daito Ryu, enfatizzando l’allenamento disarmato da cui derivano tutte la altre capacità. Odorite era il metodo originale di allenamento usato ad Okinawa ed aveva una natura free/style con forme di Kata sviluppate centinaia di anni dopo. I Bushi di Okinawa ritenevano che i Jiyu Kata, free style, cosí come praticati attraverso l’Odorite, fossero molto utili a sviluppare creatività e spontaneità nei combattimenti reali. Piú di ogni altra cosa, Odori era un metodo di allenamento del Ki.Sia l’Aiki Inyo Odori che l’Odorite usano il movimento per eseguire potenti tecniche di proiezione ed anche tecniche di colpo. Lo stesso movimento, quando applicato a tecniche armante, permetteva l’applicazione di tecniche devastanti, sia d’affondo che di taglio. Un’altra forma d’allenamento che si rifà ai Kata e allo sviluppo del KI e deriva da un’arte marziale cinese è l’Embu, una forma di pratica esplorata dal Ki Bugei Kenkyu Kai. Secondo Michomi Nakano, il So Doshin del Nippon Shorinji Kempo, l’Embu era il metodo tradizionale d’allenamento a due usato nel tempio Shaolin del Nord dell’antichitá. In cinese questa pratica si chiama Yen Wu ed implica una dimostrazione di capacitá marziali. Embu si puó tradurre – esercizi marziali. Ci sono quelli che pensano a Shiai e Kumite, come ai metodi originali d’allenamento al combattimento con un partner dal momento che sono forme di combattimento per competizione. Ma secondo molti Maestri delle antiche arti marziali, non esistevano forme di combattimento per competizione essendo questo uno sviluppo moderno, con il Judo Shiai ed il Karate Kumite che sono stati sviluppati nel ventesimo secolo. In particolare, sembra strano che I monaci cinesi e giapponesi si allenassero combattendo, a parte l’Embu che è un metodo d’allenamento controllato, non competitivo e permette a due praticanti di aiutarsi l’un l’altro a migliorare le proprie capacità. Questa forma d’allenamento puó essere praticata da da persone di tutte le etá in completa sicurezza e permette lo sviluppo di tutte le capacità marziali. Alla fine, la ricerca del centro del Ki è esplorata nella maniera tradizionale nella quale era vista dai monaci guerrieri del passato attraverso lo Zen e il processo di Mokuso. Lo Zen, naturalmente, è meditazione nel senso di svuotare la mente e permettere allo spirito dell’universo di scorrerci attraverso e questo è l’obiettivo ultimo del metodo dei Kata Odori. E’ il liberarsi del pensiero cosciente e riempirsi con lo Spirito Universale. Il Mokuso è l’espressione ultima di ció, essendo l’idea di sedere in tranquillità non solo nel senso fisico di trovarsi in un ambiente calmo o in senso mentale essere in uno stato di non-pensiero ma anche in senso spirituale, dove l’obiettivo è essere in armonia con l’intero universo. Se si considera la vita come lo scorrere di una fonte di energia (e questa fonte è lo spirito universale) e poi si considera lo spirito di una persona come la manifestazione di questo potere spirituale, allora il fine della vita e della meditazione, che sia Zazen (meditazione da seduti) o Kata (meditazione in movimento), è il raggiungere una armonia spirituale tra l’individuo e l’universo. Questo porta ad uno studio di guarigione che coinvolge massaggi, digitopressione e proiezione del Ki, che se combinatati possono alleviare le sofferenze e i dolori della normale vita quotidiana e i rigori dell’allenamento nelle arti marziali. Nella tradizione dei Grandi Maestri, le arti marziali non sono combattimento ma ricerca della pace. Si puó arrivare alla pace solo se si trova l’armonia con l’universo e questo si avviene dalla nostra parte interiore. Il fine del Ki Bugei Kenkyu Kai è portare I praticanti di arti marziali a questo obiettivo attraverso I metodi originali d’allenamento che includono Kata, Embu, Odori, Kiko Zen e Mokuso, cosí coma altre forma d’allenamento tradizionale.



Lascia un Commento


sette − = 2


Parte del materiale e' stato scaricato da internet.
Qualora una o piu' parti ledessero i diritti dei rispettivi proprietari
saremo pronti, dietro segnalazione, a toglierle immediatamente.