Intervista a Inaba Sensei
Su invito di Minoru Inaba sensei, Istruttore di Aikido allo Shiseikan Dojo. ho preso parte ad un seminario di circa 3 settimane al Meiji Shirne, a Tokio.
Durante questo soggiorno, sono stato sottoposto oltre che alla pratica quotidiana di Aikido e Kenjutsu, anche alla cultura ed alla vita quotidiana Giapponese. Ciò che segue è il diario quotidiano di quell’esperienza.
Pratica allo Shiseikan Dojo in Tokyo
Dopo esserci riposati, la lezione è cominciata con una spiegazione sul Kenjutsu . Inaba sensei ha mostrato le tecniche del Kashima Shin ryu con delle Katana affilate. E’ stato molto intenso e reale…Il Maestro ha parlato di Hara e di dove è localizzato il centro del nostro corpo. Il centro è l’intersecazione di tre forze: basculazione del bacino, abbandono delle tensioni muscolari e la chiusura dei muscoli sfinterici. Tali energie convergono 4 o 5 cm al di sotto dell’ombellico.
Il centro è il punto dove concentrare le energie del corpo per irradiarle verso destinazioni più periferiche quali mani e piedi. Sensei ha mostrato come i principianti avvertano reali tensioni nella zona delle spalle, del collo, della schiena. Tali tensioni vanno canalizzate verso il centro,rilassando tutto il corpo e permettendo al centro di restituirle in forma di energia.
Per praticare l’Aikido è necessario essere rilassati completamente e dovunque. In seguito si può scegliere se accettare un attacco o prendere l’iniziativa. Abbiamo praticato degli esercizi a coppia per rilasciare i muscoli di tutto il corpo. Respirare forzatamente è comunque stressante. La corretta respirazione è il ritmo naturale che si stabilisce concentrandosi nel centro. Non bisogna forzarlo volutamente. Una respirazione più profonda si manifesterà da sola col tempo.
Ci siamo allenati ad inspirare gonfiando l’addome. E’ molto difficile farlo senza gonfiare anche lo stomaco! Abbiamo dunque provato con un compagno che testava con un dito se il nostro stomaco era rilassato o irrigidito. Il test prevedeva prove in piedi, sdraiati ed in seiza.
Ritsuzen
Abbiamo cominciato la pratica con degli esercizi da seduto, per autocentralizzarci. Il maestro ha mostrato una posizione adottata dagli studenti di Kempo, per mettere alla prova il loro equilibrio e la loro centralizzazione. Abbiamo tenuto questa posizione (Rtitsu Zen) per 15min
I tagli Kashima
Dopo il ritsu zen, abbiamo fatto vari esercizi di centralizzazione. Dopodiché abbiamo preso il Bokken e praticato i tagli del Kashima shin in Seiza. Essi vengono allenati piazzando il tuo centro,sollevando la spada e tranquillamente lasciandola cadere verso il basso,fermandola al corretto angolo. Mai alcun tipo di forza deve essere applicato ai tagli. Abbiamo dunque praticato gli stessi esercizi in piedi, da fermi, in movimento ed a coppie. Ci è stato raccomandato di visualizzare una linea al suolo e di camminarci sopra senza barcollare, tenendo il centro sempre alla stessa altezza. Le dita dei piedi devono essere ben compatte e non vanno mai sollevate da terra.
A questo movimento,abbiamo aggiunto la respirazione ed il kiai su ogni taglio. Ci è stato detto di fare grandi passi e di posizionare verso l’esterno il ginocchio davanti e di estendere al massimo la spada. Nel caricamento, l’attenzione viene posta sul rilassamento delle spalle. Successivamente abbiamo preso uno shinai ed abbiamo provato come è possibile deflettere un attacco, disarmati, tramite un’estensione dal centro. Al momento del contatto la forza viene diretta alle spalle del compagno, come per attraversargli il collo da parte a parte. Di fronte ad uno sconcerto generale, il Maestro ha definito questo come un principio Aiki, in cui accettiamo l’attacco, lo deviamo e ritorniamo indietro l’energia, tutto in un unico movimento.Nella lezione del pomeriggio abbiamo praticato le otto direzioni con la spada e la respirazione. Subito dopo esercizi di fusione col partner e di cedevolezza basati su Ikkyo. Posti di fronte al compagno, attendevamo che spingesse con le sue braccia contro le nostre. Arretravamo fino ad esaurire l’energia e ritornavamo in avanti utilizzando le anche. Poi con la stessa idea Katadori Ikkyo: ricevere l’attacco ruotando e successivamente rientrando con le anche.
Intervista con Inaba-sensei
Inaba sensei ha mostrato un esercizio servendosi di katana con l’aiuto di Seki sensei. E’ un esercizio di difesa (Kurai Dachi). Se tori piazza bene il suo centro ed estende con energia le braccia in avanti, è impossibile proseguire l’attacco: non vi sono aperture.
Ricordo di aver avuto la difficoltà maggiore a livello delle gambe: esse non avevano forza a sufficienza a permettermi di centralizzarmi in maniera corretta: cominciavano a tremare non appena in posizione. Ciò, ovviamente, mi impediva di eseguire la tecnica correttamente. Quel pomeriggio, un gruppo di noi si riunì attorno ad Inaba sensei per porgergli qualche domanda. Lui disse: “Dovete concentrarvi sul rilassare completamente le vostre spalle, il collo ed i dorsali. E’ una sensazione molto personale, che dovete trovare voi stessi.”
D: Dove ha imparato l’Aikido?
R:”L’ho imparato da O-Sensei e dal M° Yamaguchi.”
D: Qual è l’essenza del tuo stile?
R:”Centralizzazione e rilassamento.”
D erchè la gente ha così tanta difficoltà ad apprendere l’Aikido?
R:”O-Sensei e il M° Yamaguchi non potevano spiegare ciò che facevano. Davano dei suggerimenti, che purtroppo pochi potevano comprendere. Io sono giunto ad una realizzazione personale dopo tanti anni di pratica di Aikido e Kashima Ryu.
“Credo che la mente abbia un suo proprio centro, ed attragga le energie del corpo verso di esso. Questo porta un’evidente tensione a livello dei muscoli del collo e della parte superiore del corpo. Respirando correttamente e centralizzandosi i due centri, quello fisico e quello mentale, possono essere bilanciati. E’ necessario fare questo lavoro: esso aiuterà il corpo a mantenere il suo equilibrio.
Dev’esserci una sorta di Misogi: Cancellare il vecchio per iniziare il nuovo”
In serata, qualcuno di noi si è ritrovato nella mia stanza: è stato rassicurante sapere che non ero il solo ad avere delle difficoltà in quel genere di pratica.
Il regalo di Inaba-Sensei
Ho dimenticato di menzionare il regalo di Inaba sensei di ieri. Prima di arrivare alla Shirne Association chiedemmo in prestito dei bokken da portare con noi , l’indomani a Iwate. Sensei sparì per un momento e ritornò con un bokken di Kashima per ognuno di noi. Disse che erano gli ultimi tipi di bokken del genere: oramai nessuno li faceva più con quelle caratteristiche. Lui aveva scelto personalmente i migliori per noi. Il bokken di Kashima è molto forte, abbastanza pesante, ben bilanciato con una tsuba di legno duro. Siamo stati tutti molto sorpresi di ricevere quel regalo e lo abbiamo ringraziato entusiasti.
Kesa-giri
Oggi la pratica si è svolta in un dojo di Kyudo, pulito e sgombrato per l’occorrenza. Abbiamo iniziato con il Ritsuzen per 15 min. E’ sempre difficile, ma questa volta ero un po’ più preparato al rilassamento. Dopo abbiamo allenato la camminata Zen: è un esercizio molto interessante. Ci si muove molto lentamente, spostando il peso da un piede all’altro.Le ginocchia sono sempre ben flesse. L’idea è quella di spostarsi in avanti espandendo il proprio Hara. E’ proprio rilassante e porta uno stato di profonda tranquillità mentale. Quindi abbiamo allenato Kesa giri nel cortile del Tiro con l’arco.
Ecco qualcuno dei punti trattati:
1. Avanzare correttamente sulla linea, con le punte dei piedi ben aderenti il tatami.
2. Estendere bene le anche su ogni taglio
3. Aprire il busto
4. Lasciare che la spada cada da sola, senza forzare il taglio
5. Tagliare dal collo all’anca
6. Alla fine del taglio, rilasciare le ginocchia, il busto, le spalle
7. Kiai su ogni colpo. Possibilmente utilizzare suoni corti
8. Concentrarsi sulla respirazione e la centralizzazione
Stavolta la pratica è iniziata direttamente col ken, senza fare il ritsuzen. Due ore e tre quarti di Kesagiri all’aperto. Inaba sensei ha enfatizzato l’importanza di concentrare tutta la mente su ogni taglio. Quando si taglia, lo si fa con l’intenzione di uccidere. Allenandosi, rapidamente sovviene questo stato mentale. Mi allenavo con Sekiya sensei ed in uno dei cinque tagli (Kihon Dachi), ho rotto il suo bokken. Sono stato molto in imbarazzo per questo. Lui ha sottolineato che stavo sviluppando una buona forza, ma che non ero realmente rilassato in ogni colpo, ancora. La pratica è stata molto intensa ed io ho ceduto…Ho avuto problemi di resistenza e respirazione. Kesa giri è fondamentale. Permette di allenare la mente ed il corpo a focalizzarsi in un istante nell’attacco e nella risposta. Abbiamo provato questo principio su Shomen Ikkyo, ma non ho saputo ritrovare la corretta coordinazione psico-fisica.
Riflessioni sulla visita allo Shiseikan
E’ passato circa un anno e mezzo dalla mia visita in Giappone. Alcune delle cose insegnatemi da Inaba sensei sono riuscito ad assorbirle, altre invece, no.
Per qualche ragione, sono in una forma peggiore di due anni fa. Ho preso un po’ di chili e sono ben oltre il mio peso forma. Una certa quantità di resistenza e di abitudine alla corretta respirazione, le ho purtroppo perdute.
Ad ogni modo, ho conservato molta della sensibilità guadagnata in quei giorni ed ho acquisito la tecnica per portare ed assorbire al meglio un attacco. Alcune volte, praticando con alcuni compagni, mi sento molto leggero e flessibile nelle tecniche e negli attacchi. Alcuni dei principi di Kashima, acquistano man mano sempre più senso per me, anche se non ho davvero raggiunto la morbidezza che essi richiedono. Credo sia dovuto allo stesso tempo alla mancanza di una guida, all’insufficienza dell’allenamento ed a qualche infortunio. In certi casi, le carenze miei istruttori, in quei principi, sono stati il problema principale. Non voglio dire che il mio insegnante non sia preparato, ma semplicemente che qui, ora, non ho la fortuna di poter avere una guida che mi istruisca su ciò che vorrei imparare.
Di: Mark J. Norton
traduzione di Fabio Branno