Il bokken

Il bokken (bo = legno ken = spada) è parte integrante della cultura, della tradizione e della storia del Giappone. Indubbiamente i primi abitanti del periodo neolitico del Sol Levante utilizzavano armi di legno con accessori di pietra. Anche dopo l’introduzione delle tecniche metallurgiche, armi di legno come bastoni, clave, lance, trovarono applicazione nelle battaglie dell’epoca. Fu grazie al diffondersi delle scuole e degli stili di combattimento del kenjitsu ryu che il bokken assunse un ruolo di grande importanza. Usare spade vere, negli allenamenti, era molto pericoloso e dispendioso e i vari ryu scoprirono che l’alternativa più valida e sicura era quella di usare una spada di legno accuratamente modellata e sagomata, per conferirle la somiglianza e la sensazione di una spada vera. Furono usati vari tipi di legno duro ma i preferiti furono la quercia rossa e bianca. Via via che i vari ryu approntavano i loro metodi e stili, i bokken subirono variazioni nella forma e nella fabbricazione. La storia del bokken fu profondamente influenzata dalle leggi dello Shogunato. I rappresentanti delle varie scuole di Kenjitsu verificavano l’efficacia delle loro tecniche in Shinken Shobu (duelli con le spade vere). Ciò, ovviamente, comportava la morte del perdente o, in alcuni casi, di entrambi i contendenti. Furono emanati quindi alcuni editti che proibivano lo Shinken Shobu. Il bokken fu il sostituto naturale del ken nei duelli e, sebbene non tagliasse, comunque provocava gravi danni e in alcuni casi anche la morte. Infatti, divenne un arma talmente efficace che alcuni samurai la preferivano addirittura all spada vera. Il famoso Myamoto Musahi vinse più di 60 duelli, molti dei quali usando un bokken contro armi reali. Cosi anche quest’arma fu vietata riservandone l’uso solo nei KATA. Nei duelli tra scuole fu usato lo shinai (spade formate da strisce di bambù tenute insieme da legacci di cuoio) che consentiva un certo margine di incolumità. Il primo shinai fu creato da Hikida Bungoro, seguace dello Shinkage, che nel periodo Edo (1600-1815) riprese e migliorò il fukuro (spada inventata dal m°Kamiizumi Hidestsuma formata da aste di bambù inserite in un involucro di cuoio). Successivamente lo shinai fu accoppiato a delle protezioni, la qualcosa avrebbe aperto la strada al Kendo. Nonostante sia uno strumento ideale per la pratica sportiva lo shinai non dà la piena sensazione di una spada vera, per cui i kata di Kendo sono eseguiti con il bokken. Quello che in genere si acquista è un bokken commerciale, utilizzato nelle grande maggioranza dagli allievi del Kendo e Aikido. Molte scuole classiche del Giappone utilizzano dei bokken che caratterizzano talmente il loro ryu da essere riconosciuti dalla forma del bokken stesso.

Il Katori Shinto ryu usa un bokken dal sori diritto e dal corpo grosso, con una punta (kissaki) priva di taglio.

Il Kashima Shinto ryu usa un bokken dal sori più ricurvo e una punta più aguzza.

Il Jikishinkage ryu usa un bokken diritto molto più pesante di uno normale

Lo Shinto Muso ryu do jojitsu usa un bokken con la punta cieca. Ciò è dovuto alla pericolosità delle tecniche, in quanto la punta spesso sfiora il viso del partner.

Lo Jikishinka ryu do naginata usa un bokken leggero e sottile, dal sori molto bello, che cerca di ricopiare l’eleganza delle spade della regione di Osafune.

Fare un buon bokken è cosa molto difficile. Conoscenza della tecnica, utilizzo di un ottimo legno, una buona levigatura e tanta concentrazione da rasentare la spiritualità sono condizioni indispensabili per la costruzione di un bokken degno di questo nome.



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