…”Che cosa intendono per efficacia? Proiettare in strada due o tre aggressori e comportarsi come eroi del cinema? Non è certo questo l’unico pericolo della vita! Siamo forse sicuri che alla finestra della casa di fronte non ci sia qualcuno che ci spia puntando su di noi una carabina munita di mirino per cacciarci una pallottola in testa? È proprio così che sono morti un presidente degli Stati Uniti e un premio Nobel. Non abbiamo paura che ci caschi una tegola in testa o che ci possa schiacciare una gru? …
“Quando si studia la Via giapponese della Spada, ci si avvicina a qualcosa che ha più di mille anni di ricerca. E non solo ricerca astratta – si studiano I risultati di una ricerca pratica.”
…”La mente e il corpo, due mondi portati al divorzio, perché se avessimo scorto un filtro, un strada percorribile fra di loro, saremmo potuti diventare pericolosi! Avremmo potuto scoprire il movimento, avremmo potuto scoprire la nostra “Retta Via”, la nostra energia interiore (Ki). Quel tramite fra pianeti separati si chiama Aikido!”…
…”La differenza tra colui che studia l’arte del combattimento approfondendone anche la dimensione psichica, e colui che impara solo una sequenza di tecniche, sta nella volontà di ognuno di conoscersi e mettersi in discussione confrontandosi con i momenti salienti della vita”…
…”Ed è qui che ho potuto fare una constatazione dolorosa: l’ Europeo ha perso il senso del corpo. Questa è, a mio parere, una delle conseguenze dell’alto grado di verbalizzazione tipico delle società europee. Si conferisce alle parole un’importanza primordiale a danno di ogni altro tipo di attività”…
A 22 anni la vita ancora riserva molte sorprese sulla strada. Una di queste, per me, è stata incontrare il Maestro Luigi Branno. No, non ho intenzione di parlare delle sue qualità, per altro difficilmente negabili. Ho intenzione di fare una breve ma importante riflessione personale su quello che un arte marziale instilla nei cuori ma soprattutto nelle menti aperte di chi la pratica, siano essi allievi o maestri…
Date tutto voi stessi e potrete compiere qualsiasi impresa; risparmiatevi un poco e non sarete nulla. A nove anni mi appassionai alla scherma e comincia a studiare con Kusumi Kantekisai di Shinkage-ryu….
…”Ho avuto la fortuna di conoscere un Aikido, che non concede spazio alla rappresentazione, né del maestro, né degli allievi, né di chi lo guarda e poi scappa via, o di chi rimane per apprendere e disapprendere”…
…”Nella costruzione di un cammino, di una via ideale e materiale, fisica e metafisica, ciò che più conta non sono i risultati, né la competizione o le vittorie o le sconfitte che ci capitano, ma la ricerca in quanto viaggio:non è importante dove arriviamo o cosa raggiungiamo, ma è essenziale il processo di crescita, il processo di addestramento ”keiko” attraverso tutte le esperienze che abbiamo vissuto nel cammino”…
…”Miyamoto Musashi parla nel combattimento di “prendere lo spirito come dormire, perché nel sonno si acquietano i diversi pensieri e le preoccupazioni della vita quotidiana che sono d’ostacolo all’emergere della lucidità nel combattimento…
…”La ripetizione delle tecniche conduce alla applicazione spontanea, ma soprattutto immediata, di schemi su un materiale percettivo diversamente variabile ed, in allenamento,volontariamente dosabile ed adeguatamente prevedibile. Viene cosi, demandato al corpo ciò che nel processo conoscitivo viene realizzato dall’intelletto…
Il reiki è considerato, dai suoi sostenitori, una pratica terapeutica alternativa. Col nome reiki Mikao Usui definì il metodo con il quale si armonizza la consapevole connessione tra l’energia vitale universale (rei) e quella parziale (ki) in un individuo…
…”E allora? Se da un punto di vista teoretico si è tutti d’accordo sul differenziare l’Aikido dall’Aikijujutsu, definendo la formazione di quello creativa e di questo tecnicistica, se la marzialità dell’aikido è pura conseguenza e nell’aikijujutsu è nella intenzione, perché si continua ad usare termini fuorvianti quali tecnica e si continua in una didattica che tutt’al più produce formidabili esecutori di annunciatissime tecniche?…
Ed allora applico i pensieri di O Sensei alla postura delle mie mani e ascolto. C’è immobilità nella guardia: devo solo stare attento a non passare in uno stato di iperattività o di ipoattività come in zazen se non voglio disturbare l’ascolto interno….
La pratica dello Zen conduceva il guerriero ad ottenere quello stato di Mushin (non-mente) essenziale all’efficacia nel combattimento. La continua consapevolezza del proprio essere nel momento presente in una ricerca di armonia ed efficienza sono alla base dell’educazione Zen….
...
… “Partendo dalla percezione del corpo, l’aikido ha come scopo la liberazione dello spirito; il mezzo è la pratica da farsi in due: tori è colui che porta la tecnica, e uke, colui che la riceve. Al masssimo livello tori e uke si compenetrano in una’alternanza di ruoli non bene identificabili”…
di Fabio Branno
Pubblicato su ARTI d’ ORIENTE settembre 2000
…”non credo sia questa la sede per parlare della magnifica performance del m°Tissier sia dal punto di vista tecnico che didattico, prima di tutto perché ho sempre detestato gli articoli che propongono una mera lista della spesa al supermercato”…
…”l’evolversi di una comunicazione prevalentemente incentrata sul rendere l’idea del contenuto piuttosto che raccontarlo”…
…”Possiamo, in omaggio all’aikido, non porci il compito di annientare (marzialmente) chi offende l’arte che così tanto amiamo, ma per amore dell’aikido, ci corre l’obbligo di testimoniare il vero, di non colludere con la falsità”…
…”L’aikido non è un’istituzione necessaria, come le poste e telecomunicazioni. Si fa per amore, perchè ne torni amore. Se qualcuno vuol porre rimedio alla disoccupazione, creando posti di lavoro con l’aikido o cercandosene, lo sta uccidendo. “…
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