ARABIA: IN TV SI PARLA DI SESSO, 60 FRUSTATE A GIORNALISTA

(AGIS) – Riad, 24 ott. – Una corte saudita ha condannato una giornalista a 60 frustate solo perche’ lavorava per il canale libanese Lbc che ha trasmesso uno show in cui un uomo si ea vantato delle proprie esperienze sessuali. Rozana al Yami, 22 anni, è la prima donna a ricevere una sentenza del genere nel regno saudita, culla del wahabismo, la dottrina piu’ intransigente dell’islam sunnita. La giornalista ha raccontato che il giudice ha lasciato cadere le accuse sul suo coinvolgimento diretto nel programma, ma l’ha comunque condannata per aver lavorato part-time per il canale televisivo. La rete satellitare, di cui e’ peraltro comproprietario il principe saudita Al Waleed bin Talal, e’ stata oscurata nel regno. Un’altra collega di Rozana era stata fermata insieme a lei ma e’ scampata alla condanna. Peggio e’ andata al protagonista diretto dello scandalo, Mazen Abdul Jawad, che il 7 ottobre era stato condannato da un tribunale penale a cinque anni di prigione e 1000 frustate perche’ il suo comportamento era stato giudicato “‘immorale” secondo la sharia (la severe legge coranica in vigore in Arabia Saudita). Non solo. Tre amici dell’uomo, che avevano partecipato allo stesso programma, sono stati condannati a due anni di carcere e 300 frustate ciascuno. “E’ una condanna per tutte le giornaliste”, ha detto al Rozana all’Afp precisando di non avere intenzione di fare ricorso per il timore di ricevere una pena piu’ severa.
  (AGI) Gis

 



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