Seminario di danza buto con Masaki Iwana

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1/ 10 aprile

1|7 aprile: workshop di danza butoh presso Chiaradanza

Lun|mar|mer ore 10.00|14.00 giov|pausa ven. ore 10.00|14.00 sab|dom ore 11.00|17.00

8 aprile ore 16.30: Proiezione del film “Princess Betraya”

Aula Mura Greche del Palazzo Corigliano, Piazza San Domenico Maggiore 12
La proiezione del film sarà preceduta da un’introduzione a cura della Prof.ssa De Maio per quello che concerne gli aspetti storico-sociologici presenti nel film e dalla Prof.ssa Claudia Iazzetta per l’analisi dell’influenza del teatro classico sul butoh.

10 aprile ore 21.00: Performance “Noplace|Nowhere” di e con Masaki Iwana

Sala Assoli del Teatro Nuovo di Napoli nell’ambito della rassegna di danza contemporanea “Quelli che la danza” a cura del Circuito Campano della danza
(i partecipanti al seminario avranno diritto ad ingresso gratuito allo spettacolo)

“Noplace|Nowhere” sarà preceduta da ” L’Etude d’un corps faible’ un solo a cura di Moeno Wakamatsu
Masaki Iwana, danzatore butoh con una esperienza quarantennale, negli ultimi 10 anni ha consacrato i suoi sforzi sull’improvvisazione e sul solo.
“Solo” per lui non significa solamente danzare da solo, ma nasce da una danza interiore individuale unica che si apre alle sue intuizioni corporee.
Daltronde, “l’improvvisazione” per il maestro, non vuol dire danzare liberamente, ma danzare per scoprire un “nuovo corpo” espandendo la sensazione e la percezione precisa dei sensi.
In generale, la danza inizia con la scelta di un tema, l’approccio di Masaki Iwana sull’improvvisazione e sul solo si spinge oltre, la danza trova le radici nel proprio corpo unico.
Nel lavoro, che presenta al Teatro Nuovo, il titolo riassume questo percorso di lavoro, “Noplace/Nowhere” (Nessun luogo/nessun posto) racchiude in sé il significato opposto “There are places anywhere” (ci sono luoghi dovunque).
Traduzione a cura di MarieTherese Sitzia

Chiaradanza, Via San Filippo n. 10_Napoli
Costo 150 euro
minimo 15 persone massimo 20
Prenotazione obbligatoria
Info e prenotazioni: 0812461173
Organizzazione a cura di Linda Martinelli| 3398766684
I partecipanti dovranno far pervenire entro il 25 marzo acconto del 50% del seminario alla segreteria di Chiaradanza aperta dal lunedì al venerdì ore 16/20 tel. 0812461173 oppure bonifico bancario su IBAN IT Y 31 03032 03410 010000003243 intestato a Associazione Chiaradanza CREDEM ag. 583

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Masaki Iwana (Tokyo, 1945)
Danzatore, coreografo, formatore, regista Masaki Iwana è oggi uno dei danzatori e performer più acclamati di danza Butoh .
Inizia la sua carriera nel 1975 e fino al 1982 ha presentato 150 performance sperimentali in alcune delle quali compare completamente nudo e immobile. Da allora in Europa e in Giappone ha presentato performance e workshop in 35 paesi e ha creato “lavori” costruiti profondamente sulla sua estetica. E’ fondatore e direttore dell’istituto La Maison du Butoh Blanc nato per la ricerca della danza Butoh.
Nel 2006 ha diretto il suo primo film Vermilion Souls’.
Alcuni dicono che l’essenza del Butoh sta nel meccanismo attraverso il quale il danzatore smette di essere se stesso e diventa qualcuno o qualcosa d’altro. Questa concezione della danza è evidentemente molto diversa da quella convenzionale in cui il corpo del danzatore esprime un’emozione o un’idea astratta.
La cosa importante non è trasformarsi in qualcuno o qualcosa, ma la metamorfosi in sé, il fatto che ci si trasformi.
“You can dance like a flower, you can imitate it and it will become the flower of everyone, banal and lacking interest; but if on the contrary, you put the beauty of that flower and the emotion that it evokes into your dead body, then the flower you will create will be unique and true” Kazuo Ohno. (Puoi danzare come un fiore, puoi imitarlo ed esso diventerà il fiore di tutti, banale e di scarso interesse; ma se, al contrario, metti la bellezza di quel fiore e l’emozione che evoca dentro il tuo corpo morto, allora il fiore che avrai creato sarà unico e vero)
Non è dunque la descrizione o la simbolizzazione che stanno alle fondamenta del Butoh.
E’ la metamorfosi. E’ questa ricerca che costituisce la forza del Butoh.



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