00- V kyu, riflessioni sull’Aikido: Filosofia dell’universo
“Sono l’universo e quindi nessuno può attaccarmi”
Questa frase, nella sua paradossale comprensione, nasconde ragionamenti molto profondi d’origine filosofica. Ogni soggetto é definibile universo perché parte integrante e costitutiva di esso; così come l’oceano è la mescolanza di una moltitudine di gocce, che prese singolarmente, sono definibili oceano perché parte integrante e costitutive di esso. Rispettando questa filosofia risulta quindi impossibile ipotizzare una qualunque aggressione da parte di un soggetto verso un suo simile.Indubbiamente questa forma di pensiero non viene accettata da tutti, anche perché si tratta di culture orientali completamente sconosciute alla nostra tradizione occidentale.Un soggetto non può aggredire se stesso, allo stesso modo l’universo non può distruggere se stesso. Seguendo questo ragionamento, si può dedurre che un uomo non può attaccare un altro uomo perché essendo entrambi parti integranti dell’universo, l’ipotetico attacco si andrebbe a dissolvere nel nulla. Secondo la tradizione e la filosofia orientale, questa calma illusoria che veniva a realizzarsi, era ostacolata e combattuta dall’odio, una forza demoniaca, che trasformava campi di grano in campi di battaglia. Questa filosofia, pur se combattuta da questa dura brutalità, rimase viva e trovò un alleato fedele con il quale continuare la lotta per migliorare il mondo. L’Aikido fu la materializzazione di un pensiero filosofico, fu la giusta risposta ad una brutale violenza; l’Aikido fu, ed é tuttora la via da seguire per il raggiungimento dell’amore eterno. A violenza barbara L’Aikido risponde con assoluta delicatezza, a cieca irritabilità L’Aikido risponde con consapevole freddezza; la furia cieca di un corpo allo sbaraglio viene controllata con semplice fermezza. La serenità, la calma, la delicatezza, l’amore, il controllo, sono le caratteristiche principali di un arte marziale definita “La via per il raggiungimento dell’armonia mentale fisica. “L’Aikido, non può essere definita più o meno efficace di un’altra arte marziale, é semplicemente difforme; differisce nella concezione della persona che un praticante acquisisce durante la vita. Nella mentalità di un aikidoka non soggiorna la sete di competizione, l’aspirazione ad essere il più forte, l’assillo del male, ma la semplice volontà di voler cambiare il mondo partendo dall’uomo.