dal 4 giu al 27 nov 2011 – Tabaimo (Hyogo, 1975)

Il Padiglione Giappone ospita l’artista Tabaimo (Hyogo, 1975), autrice della video-installazione teleco-soup, dal concept ispirato al sovvertimento “?uido” dei valori condivisi.
Japan Foundation è lieta di presentare Tabaimo quale artista rappresentante il Giappone presso la 54. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia. Riconosciuta tra le maggiori artiste giapponesi, ha ricevuto un primo apprezzamento dalla critica grazie all’installazione multimediale Cucina Giapponese (“Nippon no Daidokoro”, 1999), una combinazione di animazione surreale, disegnata a mano, ed elementi architettonici, in un’impassibile analisi della società giapponese contemporanea.
A Venezia, TABAIMO: teleco-soup continuerà sulla traiettoria attraverso un’avvolgente ambientazione multimediale che ingloba le caratteristiche uniche del padiglione Giappone ai Giardini, completato nel 1956 su progetto dell’Arch. Takamasa Yoshizaka.
Il titolo della mostra, teleco-soup, indica in giapponese l’idea di una zuppa “invertita”, ovvero il ribaltamento delle relazioni acqua-cielo, fluido e recipiente, il sé e il mondo. Coniato da Tabaimo, il termine rievoca una tradizione intellettuale che affonda le radici nell’identità nazionale di uno stato insulare, o sul fenomeno recentemente denominato “sindrome Galapagos”, originariamente riferito all’incompatibilità tra la tecnologia giapponese e i mercati internazionali, ma oggi applicabile ai molti aspetti della società giapponese all’epoca della globalizzazione.
La struttura della mostra fa inoltre riferimento a un proverbio attribuito al noto filosofo cinese Zhuangzi, , “la rana nel pozzo non può immaginare l’oceano”, la cui versione giapponese prevede l’estensione ““ma conosce l’altezza del cielo”. Attraverso l’utilizzo della proiezione multicanale e pannelli a specchio Tabaimo trasformerà l’interno del Padiglione in un pozzo e lo spazio aperto sottostante, che si innalza su colonne, nel cielo.
Il video esordisce con una piccolo cellula che evolve in corpo e prosegue con descrizioni di Tabaimo stessa, della gente che abita il Giappone attualmente e della società giapponese tutta, evocando uno spazio in continua espansione. La successione di immagini porterà alla ricognizione dell’inimmaginabile ampiezza del pozzo, o del Giappone contemporaneo; attraverso l’orientamento antigravitazionale ci porrà in contatto con un’infinita profondità/altezza nel mondo eterno del cielo sottostante, visibile attraverso un’apertura posta al centro del pavimento del Padiglione. Tramite la dilatazione dei confini spaziali, l’installazione destabilizzerà i rapporti tra le prospettive sopra/sotto, interno/esterno, ampio/angusto e immergerà lo spettatore in un’esperienza fisica che lo porterà a interrogarsi se sia davvero così piccolo il mondo di una rana nel pozzo. E ancora, come possiamo mediare i punti di contatto tra l’individuale e il comune, come mediamo le nostre “Sindromi Galapagos?”Il Commissario del Padiglione Giappone presso la 54°  Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia è Yuka Uematsu, curatrice presso il Museo Nazionale d’Arte di Osaka.



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